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Da quando la Francia è stata eretta a protettrice dei valori democratici ? Non è dato sapere. Sappiamo però da quando i governi stranieri si sentono autorizzati ad entrare nel nostro dibattito interno, nelle dinamiche politiche di un paese sovrano – grazie a Dio – come l’Italia: lo dobbiamo alla sinistra, al partito democratico, ai giornali che hanno per mesi dipinto Giorgia Meloni come un mostro e la nostra democrazia come prossima al tracollo. Una campagna vergognosa che ha minato l’immagine del nostro paese, finendo per agevolare gli ingressi impropri di figure politiche, seppur di scarso rilevo come il Ministro degli Affari Europei del governo  di Parigi. 

Laurence Boone era alla ricerca di un breve, ma intenso momento di notorietà, che desse senso alla sua esistenza politica e che la facesse  conoscere al di qua delle Alpi. L’occasione non poteva che essere l’intervista a Repubblica, ma è bastato per far capire gli effetti della campagna diffamatoria condotta dalla sinistra, dalla stampa allineata e da alcuni leader italiani durante la campagna elettorale. I loro strepiti hanno legittimato  violazioni palesi della nostra sovranità e azioni che pongono interrogativi preliminari sull’atteggiamento  che attenderà il prossimo governo, in Europa e non solo. 

Ovviamente la reazione è stata un’anime e molte voci si sono alzate per chiedere “rispetto” verso il nostro paese, da Carlo Calenda che non pecca certo di “patriottismo”  – sopratutto fuori dalla campagna elettorale – al Direttore del TgLa7  Enrico Mentana, tutti  consci della gravità delle ingerenze estere, un fenomeno da stroncare subito, prima che diventi un’abitudine.  

Siamo già alla seconda interferenza da parte di una personalità politica d’oltralpe, se annoveriamo le già gravi e inopportune  pronunciate all’indomani dell’esito del voto dal Primo Ministro Francese Élisabeth Borne, che aveva detto “ vigileremo su aborto e diritti civili”, frasi inaccettabili sopratutto se pronunciate da una Premier di un paese alleato e partner dopo “ Il Trattato del Quirinale”, ma che hanno trovato un silenzio assordante dalla parte della sinistra, che non perde occasione per dimostrare quanto dalle parti del Nazareno l’interesse nazionale, l’amor di patria, la difesa della sovranità siano concetti sconosciuti. 

La questione però deve essere affrontata con la massima serietà, non solo perché si tratta già della seconda interferenza in pochi giorni, ma sopratutto perché ora più che mai la politica italiana deve dimostrare un muro di unità e compattezza, prendendo già atto -qualora vi fossero dubbi – della latitanza del partito democratico, impegnato in questioni esistenziali. 

Giorgia Meloni intanto ha chiesto al governo francese la smentita immediata, avvisando che, “ i tempi sono cambiati”, l’Italietta – tanto cara alla sinistra – non è più, speriamo che sulle rive della Senna  lo capiscano.