I sondaggi lo facevano presagire. Dopo un primo turno che ha visto arrivare Sergio Massa, esponente del peronismo di sinistra, primo, seguito da Javier Milei, candidato del partito Libertad Avanza, il risultato del ballottaggio, tenutosi ieri, è stato in linea con quanto ipotizzavano i pronostici.
Così Javier Milei, economista e autori di diversi libri in campo economico e finanziario, ha vinto con oltre il 55% contro il suo avversario, Massa, fermatosi poco al di sopra del 44%. La vittoria è emblematica, non solo per la straordinarietà del personaggio “Milei” che impareremo a conoscere, ma anche per come è avvenuta. Il nuovo presidente ha vinto in 21 delle 24 province argentine – con punte del 70%, come nella provincia di Cordoba e di Mendoza – e risulta essere il presidente eletto con il numero più alto di voti, oltre 14 milioni.
Non si sono fatte attendere dichiarazioni dal tono duro e deciso, come d’altra parte lo stesso Milei ha abituato i suoi concittadini in questi mesi di campagna elettorale, dove tra la proposta di abolizione di alcuni ministeri e la volontà di eliminare la Banca nazionale argentina possiamo dire che si tratti di un personaggio politico mai visto prima. Sbaglia chi lo paragona in toto a Trump o a Bolsonaro. Ad esempio, sul fronte delle relazioni esterne Bolsonaro non era tanto filo-statunitense come Milei, che addirittura propone di rompere tutti i legami con la Cina. Oppure, Milei non ha una reazione simile a Trump sul tema dei diritti civili, dove il neo presidente eletto oscilla tra l’anarchia – è d’accordo con la vendita di organi – e un certo conservatorismo, essendo critico nei confronti della propaganda LGBT.
Di certo il periodo economico che Buenos Aires sta vivendo è terribile e l’economia argentina pare andare dritta dritta verso l’ennesimo fallimento. Per evitarlo il nuovo presidente propone un’agenda fortemente liberista, in linea col pieno rispetto della proprietà privata, e l’adozione del dollaro americano che farebbe dell’Argentina un paese con doppia valuta (cosa già avvenuta).
Non sarà di certo un personaggio che innanzi a sè avrà vita facile. Un paese dell’America Latina dove vi è una forte presenza dello Stato – il peronismo era questo – non fa presagire sonni tranquilli a Milei. Ma, allo stesso tempo, sarà di certo una grande sorpresa vederlo all’opera!